“Ogni scatto che vedi qui è passato da una cameranima. È lì che il mondo diventa storia, e la storia diventa luce.”
Ci sono luoghi che sembrano dimenticati, lontani dal rumore del mondo. Li incontri solo percorrendo strade infinite, sospese tra campi e silenzi.
Nei giorni di nebbia, quando cielo e acqua si fondono, quei luoghi rivelano la loro soglia segreta. La bruma ti avvolge, ti parla, ti spinge oltre.
E in un soffio ti ritrovi in un’altra dimensione: un mondo fatto di vento, salsedine e memorie che chiedono di essere ascoltate.
È lì che nasce Cameranima: nello spazio sospeso dove le immagini trattengono ciò che la realtà lascia andare.
C’è uno spazio che non si vede ma si sente. Non ha pareti né confini, ma trattiene impronte, sussurri, ombre.
Lo chiamo Cameranima: è la stanza segreta dove ogni immagine nasce da un’intuizione, un tremore, un gesto di ascolto.
È qui che le mie fotografie si mescolano alle storie, ai ricordi e ai silenzi dei luoghi.
Non è una galleria né un archivio. È un varco.
Un luogo dove il tempo si ferma, e ciò che ho incontrato — persone, pietre, dettagli, voci — si deposita come polvere d’oro sul fondo della memoria.
Dentro Cameranima abitano anche i miei progetti più personali.
Qui ogni scatto diventa narrazione, ogni narrazione diventa traccia, ogni traccia diventa luce.
Fotografo per custodire, ma anche per liberare.
Perché ciò che non ha voce, qui può parlare.
Perché ogni immagine può essere ascoltata, se la si guarda con l’anima.
Il fascino della luce al tramonto

Ci sono momenti in cui la luce si trasforma in magia, e il tramonto è senza dubbio uno di questi. Ogni volta che il sole scende all’orizzonte, sembra che il mondo si conceda una pausa per riflettere. I colori si mescolano in un quadro che nessun artista potrebbe replicare, un capolavoro effimero che dura pochi istanti.
Questa fotografia nasce proprio da quell’istante fugace. Mi trovavo lungo il canale, attratta dal riflesso perfetto dell’acqua. Le barche riposavano placide, come se fossero consapevoli di assistere a uno spettacolo unico. Le nuvole, con il loro movimento lento, sembravano pennellate su una tela dorata e aranciata, mentre le luci della città si accendevano timidamente, quasi in punta di piedi.
Ciò che mi ha colpito di questo scatto è stata l’armonia tra il naturale e l’artificiale. La luce del sole, ormai al crepuscolo, si rifletteva nell’acqua, amplificando la sua bellezza. Al tempo stesso, i lampioni e le sagome degli edifici aggiungevano un tocco umano, creando un dialogo tra ciò che è eterno e ciò che è temporaneo.
Dal punto di vista tecnico, ho scelto di scattare in modalità manuale, regolando con attenzione l’esposizione per catturare sia i dettagli delle ombre sia i colori intensi del cielo. Il diaframma leggermente chiuso mi ha permesso di ottenere una profondità di campo sufficiente a rendere nitido sia il primo piano che lo sfondo. Ma la vera sfida è stata trovare il momento giusto: aspettare che la luce calasse al punto giusto per trasformare il canale in uno specchio perfetto.
Per me, fotografare un tramonto non è solo un esercizio tecnico o artistico. È un modo per fermare il tempo, per custodire un attimo che non tornerà mai più. Ogni tramonto è diverso, ogni scatto racconta una storia unica. E questa storia, impressa in questa immagine, è il ricordo di un giorno che finisce e di una bellezza che, anche se effimera, riesce a lasciare un segno indelebile.
Ritagli Bolognesi sfoglia la Galleria su Padlet
“Ritagli Bolognesi” è una preziosa raccolta di immagini che rappresentano Bologna nella sua essenza più autentica. Ogni fotografia racconta un dettaglio unico, un frammento di questa meravigliosa città che ho avuto il privilegio di catturare attraverso il mio obiettivo. Nel mondo dei “ritagli” bolognesi, si può ammirare il cielo azzurro ritagliato tra le case del ghetto ebraico, con la maestosa punta della Torre degli Asinelli a fare da sfondo. Si può osservare Piazza Santo Stefano in tutto il suo splendore, con i suoi palazzi che si riflettono su una lastra d’acciaio installata durante la design week di anni fa. Si può godere della vista della chiesa del Baraccano, immortalata da un oblò nella presidenza. Si possono ammirare le eleganti bifore di Corte Isolani su Piazza Santo Stefano, così come la storica finestrella di via Piella o uno dei tratti dei muri vibranti di colore di via Falegnami, che riflettono l’atmosfera vivace e incantevole di Bologna. Ciò che rende unici questi “ritagli” è la loro dimensione piastrella che li rende piccoli e preziosi come dei tesori. Quando osservati tutti insieme, come in una vecchia pellicola analogica, ci regalano una visione completa e inconfondibile della nostra amata città di Bologna. Ogni immagine è un tassello di un puzzle che, una volta assemblato, ci mostra la bellezza unica e riconoscibile di Bologna. Sfogliando la collezione “Ritagli Bolognesi”, potrete immergervi nella magia di questa città, scoprendo dettagli nascosti e riscoprendo l’amore per i luoghi che ci circondano. Che siate bolognesi d’origine o di adozione, o anche solo amanti delle bellezze italiane, vi invito a lasciarvi conquistare da queste splendide fotografie che, con la loro forza evocativa, raccontano la storia di Bologna in un modo unico e affascinante. Porta a casa la bellezza di Bologna e immergiti nella sua magia.”
Il quartiere di Santa Teresa a Rio de Janeiro, sfoglia la galleria su Padlet

Sono le immagini scattate in giro il quartiere di Santa Teresa a Rio De Janeiro- il mio preferito e dove vivrei – Santa Teresa è un quartiere di Rio de Janeiro che si trova in cima alla collina omonima, vicino al centro della città. È famoso per le sue strade tortuose e strette, che sono un punto di ritrovo per artisti e turisti. Il quartiere è nato intorno al convento di Santa Teresa, costruito nel 1750, e fu un luogo di residenza dell’alta borghesia tra il XIX e il XX secolo, come testimoniano le sue molte ville opulente. Santa Teresa ha cessato di essere un quartiere di lusso molto tempo fa, ma è stato rivalutato come un luogo alla moda. Ospita diversi artisti e studi e gallerie d’arte. L’offerta di ristoranti e bar è anche varia.Una delle attrazioni più famose di Santa Teresa è il tram giallo, che collega il quartiere al centro della città, passando sopra gli archi di Lapa, un antico acquedotto di ispirazione romana. Il tram è una copia esatta dei tram di Lisbona ed è una sorta di eredità lasciata dai portoghesi. Un giro sul tram è un’esperienza divertente e panoramica, che permette di ammirare le bellezze del quartiere e della città. Un altro luogo da non perdere a Santa Teresa è la scalinata Selarón, una delle più visitate della città. Si tratta di una scalinata decorata con piastrelle colorate dall’artista cileno Jorge Selarón, che si innamorò di Rio de Janeiro e decise di trasformare la scalinata in un’opera d’arte a cielo aperto. La scalinata collega i quartieri di Lapa e Santa Teresa ed è un simbolo della creatività e della vitalità carioca. Santa Teresa è anche ricca di musei e monumenti storici, come il Museo da Chácara do Céu, che ospita una collezione di opere d’arte di Matisse, Jean Metzinger, Eliseu Visconti, Di Cavalcanti e Candido Portinari; il Museo do Bonde, che racconta la storia del tram di Santa Teresa; il Convento da Ordem das Carmelitas, la prima grande opera del quartiere, inaugurato nel 1743; e il Parque das Ruínas, un centro culturale situato nelle rovine di una villa del XIX secolo, che offre una splendida vista sulla città. Santa Teresa è un quartiere da vivere, dove si respira un’atmosfera bohémien e si scoprono angoli nascosti e affascinanti.












